
La scorsa settimana abbiamo riaperto le porte del laboratorio di scrittura. Vi ho proposto un incipit scritto per un concorso letterario, chiedendo le vostre emozioni, critiche, suggerimenti.
Vi ho invitato a fare lo stesso con i vostri scritti, le vostre 6 righe che incastonano, nell'inizio di un racconto, la gemma preziosa legata a un ricordo d'infanzia. Vele Ivy e La Flautista si sono subito date da fare e quindi ora pubblicherò i loro incipit. Sappiate che ci tengo molto alla vostra partecipazione.
Vi chiedo il vostro pensiero dando particolare attenzione alla coerenza logico-sintattica-semantica, uso di figure retoriche, emozioni trasmesse, lessico, dialoghi. Quali sono i punti di forza o debolezza di ognuno di questi incipit, quale vi ha maggiormente coinvolti e stimolati, quale è stato in grado di "farvi iniziare" un "viaggio nei ricordi" o nella fantasia.
Sei righe sono poche e sono tante, diamoci da fare!
La Flautista:
"Nonno!!! Ciao!!!" La trottola di casa era appena arrivata e, salutata velocemente la nonna, già correva in taverna alla ricerca del nonno. Come ogni domenica c'erano molte cose da fare: scrivere, imparare, disegnare, leggere, sfogliare, scoprire.
"Chiara! Vieni, vieni dal nonno!" E Chiara si lanciava giù per le scale fino a raggiungere il laboratorio.
Ed eccolo, il nonno, dentro il suo regno di pennelli. Stava dando gli ultimi ritocchi al suo quadro.
"Cosa ne pensi? Ti piace?"
Vele Ivy:
Il ricordo più intenso della mia infanzia è l’odore del mare.
L’odore del mare… sepolto in un angolo della memoria, ora che vivo lontana dalle distese salate. Ma se ci penso, mi sento permeata da un’ondata di ricordi: ecco io e i miei amichetti intenti a guardare con aria di sufficienza i figli dei turisti, iperprotetti dalle madri, mentre noi in spiaggia ci trasformavamo in una piccola banda anarchica. Stavamo per tutto il pomeriggio lontano dalla vista dei genitori, e catturavamo granchi, ci tuffavamo dagli scogli, costruivamo castelli di sabbia, ci immergevamo a caccia di sassi colorati.
Vi ho invitato a fare lo stesso con i vostri scritti, le vostre 6 righe che incastonano, nell'inizio di un racconto, la gemma preziosa legata a un ricordo d'infanzia. Vele Ivy e La Flautista si sono subito date da fare e quindi ora pubblicherò i loro incipit. Sappiate che ci tengo molto alla vostra partecipazione.
Vi chiedo il vostro pensiero dando particolare attenzione alla coerenza logico-sintattica-semantica, uso di figure retoriche, emozioni trasmesse, lessico, dialoghi. Quali sono i punti di forza o debolezza di ognuno di questi incipit, quale vi ha maggiormente coinvolti e stimolati, quale è stato in grado di "farvi iniziare" un "viaggio nei ricordi" o nella fantasia.
Sei righe sono poche e sono tante, diamoci da fare!
La Flautista:
"Nonno!!! Ciao!!!" La trottola di casa era appena arrivata e, salutata velocemente la nonna, già correva in taverna alla ricerca del nonno. Come ogni domenica c'erano molte cose da fare: scrivere, imparare, disegnare, leggere, sfogliare, scoprire.
"Chiara! Vieni, vieni dal nonno!" E Chiara si lanciava giù per le scale fino a raggiungere il laboratorio.
Ed eccolo, il nonno, dentro il suo regno di pennelli. Stava dando gli ultimi ritocchi al suo quadro.
"Cosa ne pensi? Ti piace?"
Vele Ivy:
Il ricordo più intenso della mia infanzia è l’odore del mare.
L’odore del mare… sepolto in un angolo della memoria, ora che vivo lontana dalle distese salate. Ma se ci penso, mi sento permeata da un’ondata di ricordi: ecco io e i miei amichetti intenti a guardare con aria di sufficienza i figli dei turisti, iperprotetti dalle madri, mentre noi in spiaggia ci trasformavamo in una piccola banda anarchica. Stavamo per tutto il pomeriggio lontano dalla vista dei genitori, e catturavamo granchi, ci tuffavamo dagli scogli, costruivamo castelli di sabbia, ci immergevamo a caccia di sassi colorati.
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