
Abbiamo conosciuto "Scrittrici in giardino" di Adele Cavalli durante la demo letteraria del 18 gennaio. Da quel momento in poi il libro e l'autrice hanno passato un periodo turbolento a causa di alcuni disguidi sui permessi per la pubblicazione delle fotografie che corredavano e ampliavano il testo. I fotografi, infatti, non avevano dato il loro consenso e sul web si era scatenata una bagarre furiosa (una sorta di corsa all'ultimo insulto peggiore) contro questa autrice.
La risposta di Adele è stata il ritiro dal commercio del libro, la modifica e riscrittura di alcuni passaggi del testo, l'eliminazione di tutte le "fotografie incriminate", la ricerca di nuove immagini e di nuovi proprietari favorevoli alla pubblicazione dei loro scatti nel suo libro, la ricerca di conferme scritte e consultabili dei consensi dati.
Il lavoro ha richiesto mesi di impegno per smaltire l'umiliazione e per incrementare il valore dell'opera letteraria: il risultato è assolutamente invidiabile.
"Scrittrici in giardino" mi è stato inviato da Adele Cavalli come ringraziamento per la vicinanza che le dimostrai al tempo. Il suo nome era stato avvicinato a parole pesanti come "arrivista" o "ignorante" ed io avevo cercato di darle sostegno nel forum in cui veniva linciata, attraverso un unico intervento mirato in sua difesa. Il suo modo di affrontare la disavventura può essere d'insegnamento per moltissimi scrittori, me inclusa.
In questi giorni di riposo forzato, a causa di una brutta caduta dalle scale, ho avuto il piacere di leggere la nuova edizione del libro e di apprezzarne le sfumature e il lavoro impegnativo alla base.
"Scrittrici in giardino" è una panoramica del rapporto intimo con i fiori e le piante che molte scrittrici inglesi di fine Ottocento coltivavano. Non so raccontarvi la meraviglia e l'intimo stupore, la vicinanza intensa che ho provato trovandomi catapultata in quei paradisi ornati di lillà, ginestre, lilium, rose, camelie, erica violetta.
Mi sono immedesimata con le protagoniste e mi sono sentita quasi "descritta" nel bisogno di contatto diretto con la Natura e con il mondo del cambiamento attraverso i cicli naturali della vita.
Tutte le scrittrici che sono state citate fanno parte della mia personale rose di preferite.
Si tratta di Colette, Vita Sackville, Emily Dickinson, Jane Austen, Eudora Welty, George Sand, Karen Bliken, Marguerite Yourcenar e molte altre. Per ognuna di queste scrittrici Adele Cavalli ha ricostruito il rapporto vissuto con la botanica e le azioni pratiche nel curare quei giardini divenuti simbolo e meta turistica ancor oggi. Mi riferisco, per esempio, al giardino di Sissinghurts appartenuto a Vita oppure al giardino di Saint Saveour en Paisaye, curato inizialmente da Sido, la madre di Colette, oppure ancora il giardino di Rungstedlung dell'indimenticabile Karent. Per non parlare degli erbari della Dickinson e delle emozioni floreali sprigionate dalla residenza di Jane Austen, luogo culto per moltissime appassionate.
Adele Cavalli ha uno stile di scrittura poetico. La sua penna intimista si posa sulle realtà sprigionate dal profumo intenso dei cespugli di more e filari di tigli, dando nuova vita e vigore, nonché spessore, a quelle autrici fondamentali nel panorama della letteratura mondiale.
Leggere "Scrittrici in giardino" è stato come sedermi in un'antica sedia a dondolo in legno mangiucchiato dalle tarme, sotto un salice mosso dal vento e dalle melodie di un ruscello poco distante, ascoltando il chiacchiericcio e le risate di donne, di amiche, delle mie amiche, che porto in cuore da sempre.
Il suo libro mi ha fatto tornare la voglia di riprendere la penna in mano e scrivere narrativa venata di poesia.
Consiglio questo libro a tutte le appassionate di letteratura inglese e a tutte le fan delle scrittrici trattate. Il testo è stato auto editato e creato con amore. Vale la pena di leggerlo, apprezzando la volontà dell'autrice nel rendere la sua creazione un prodotto migliore e conforme alla legge.
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