Amanda Know e Raffaele Sollecito sono stati assolti con formula piena per non aver commesso il fatto, ovvero l'omicidio di Meredith Kercher. Ho ascoltato tre diverse trasmissioni televisive, fra ieri sera e stamattina. Mi pervade una tristezza di fondo e mi sento attonita.
Non voglio dire nulla vicenda giudiziaria, non ne ho le capacità, gli strumenti e le conoscenze. Quel che mi colpisce è lo spaccato di incompetenza tragicomica italiana. Ho molte domande e nessuna risposta.
Non voglio dire nulla vicenda giudiziaria, non ne ho le capacità, gli strumenti e le conoscenze. Quel che mi colpisce è lo spaccato di incompetenza tragicomica italiana. Ho molte domande e nessuna risposta.
Queste domande si riferiscono all'apparato scientifico che ha lavorato sul caso, ai giornalisti, che con le loro penne magiche hanno saputo "opinionare" e tessere trame e sotto trame dimenticandosi, di tanto in tanto, quel vago sentore di oggettività e trasparenza suggerito dalla deontologia professionale.
Ma mi riferisco anche a quelle persone in cerca di dieci secondi di notorietà, che ieri notte si sono accalcati davanti alle telecamere, telefonino in mano, a salutare parenti e amici perché in televisione. Ridevano, giocavano e non pensavano. La sensazione, che è quasi una certezza, che gli editori (alcuni, ovvio) beneficeranno in termini economici di questa tragedia, mi genera una sensazione di profondo ribrezzo. E' tutto "sensazionale"? E' solo "business"? E' una macelleria? Non siamo in grado di approcciarci a tutto questo in nessun altro modo?
Conosco almeno due sciacalli in cerca di guadagno facile, che stanno sicuramente pensando a come cavalcare l'onda attraverso la creazione simultanea di un nuovo libro con cui tappezzare le librerie a Natale, cercando ricchezza sulla pelle (e sul dolore!) altrui. Lo dico per certo, visto che ho ricevuto, tempo addietro, una proposta riguardo il caso Scazzi: volevano la creazione di un libro in 30 giorni per... partecipare al circo mediatico dello sbranamento di un cadavere in mondo visione. Mi sono rifiutata, non c'è bisogno di dirlo. Come queste persone, ce ne sono tante in Italia. Davvero tante.
Nel silenzio della mia nuova casa mi chiedo come vengano scelti e formati i componenti delle squadre scientifiche, quanto profondamente influiscono le logiche di mafia nella scelta dei candidati. Perché, poi, in Italia, non esiste un database digitale comune alle forze dell'ordine, diciamo in stile "Criminal Minds" per capirci? Quanto sarebbe scientificamente più utile e valido poter accedere a un sistema informatico avanzato, capace di collegare tutti i rapporti di tutte le forze dell'ordine, le prove scientifiche, gli articoli di giornale, gli atti e ogni altra cosa utile? Viene pensata e garantita una formazione "superiore" a quei reparti il cui ruolo può influire pesantemente nella storia dei fatti che verranno?
Perché i giornalisti che scrivono i brani dei servizi da mandare in onda si ostinano a propinare baggianate e banalità del tipo: "Non dimenticheremo mai Meredith"? L'avete già fatto, sin dall'inizio e finita "la moda della notizia del momento". Di Meredith, della sua famiglia o di due persone deputate innocenti, ma che hanno vissuto il carcere e le calunnie/illazioni/diffamazioni per 4 anni... non direte più nulla. A parte nei "casi straordinari", a un anno di distanza, nelle feste natalizie o pasquali, nel compleanno o nella laurea, forse, degli imputati. Mi chiedo ancora: perché, per parlare di un caso di omicidio, vengono chiamate a rapporto persone che nulla conoscono della giurisprudenza, del comportamento umano, delle dinamiche, ma si occupano di gossip e romanzi "rosa"?
Perché noi, italiani, non siamo mai capaci di affrontare una qualsiasi occasione di vita senza dividerci in fazioni, cori da stadio, tifoserie avversarie, guelfi e ghibellini, partigiani e militanti? Perché dobbiamo trovare sempre un complotto, denigrando le scelte di persone competenti per il semplice fatto che "la nostra squadra" non ha vinto e la sete di sangue non è stata appagata? Perché il nostro senso di giustizia, di pietà, si basa unicamente su quanto scritto nelle riviste o nei giornali?
E mi chiedo ancora: e ora? Una ragazza è morta. Una famiglia attende risposte. Due ragazzi innocenti hanno subito il trauma del carcere per 4 anni. Uno (?) dei (?) colpevoli è in carcere con una condanna minima e parziale. Noi (lo Stato) dovremmo (dovrà) ripagare dei danni per ingiusta detenzione. Non mi basta pensare che la vita continua. Trovo ridicole le illazioni commiste a calunnie che spopolano su Facebook nei confronti degli avvocati che hanno seguito il caso e che hanno chiesto la famigerata (banale?) super perizia. Chi siamo noi, semplici utenti del web che abbiamo conosciuto la vicenda solo dagli articoli altrui, per dire che il tal avvocato è... tutta quella lunga serie di insulti giustificati dalla "tifoseria da stadio"?
Non so se voi avete qualche risposta. Mi piacerebbe parlarne, perché è scioccante quanto è avvenuto.
Da un'ergastolo all'assoluzione piena, da colpevoli a innocenti, da grandissima manipolatrice e complice sottomesso a due ragazzi a cui sono stati tolti 4 anni di giovinezza. In Italia è sempre nessuna verità. Non so se per voi è la stessa cosa, ma questo stato di cose psicotico è devastante.
Da un'ergastolo all'assoluzione piena, da colpevoli a innocenti, da grandissima manipolatrice e complice sottomesso a due ragazzi a cui sono stati tolti 4 anni di giovinezza. In Italia è sempre nessuna verità. Non so se per voi è la stessa cosa, ma questo stato di cose psicotico è devastante.
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